Verso il 1881 era sorto il timore che la Cattedrale di Chiusi potesse improvvisamente pericolare. Così, nel gennaio dell’anno successivo, il Municipio affidò l’incarico di eseguire una attenta ispezione dell’edificio all’architetto senese Giuseppe Partini (1842-1895) che evidenziò fin da subito la necessità di provvedere quanto prima ad urgenti opere strutturali. Allo scopo di promuovere un sollecito intervento e di raccogliere i fondi necessari, era stata nel contempo istituita una Commissione per le oblazioni private, presieduta dall’allora rettore dell’Opera della Cattedrale, l’Avv. Pietro Nardi Dei. Quella che si presentava inizialmente come una occasione di consolidamento si convertì ben presto nella proposta di rifacimento complessivo del sacro tempio, cui contribuì, a vario titolo ed in vario modo, l’intera popolazione chiusina. Al momento della inaugurazione dei lavori di restauro nel giugno del 1894, l’edificio risulterà ampiamente trasformato: nella inedita facciata porticata, nel nuovo soffitto a capriate dipinte in sostituzione di quello preesistente a cassettoni, nella decorazione pittorica a finto mosaico delle absidi e della parte alta della navata centrale, in quella a finta pietra delle pareti delle navatelle (liberate per l’occasione dai vari altari barocchi), nelle finestre a vetri policromi, nel ricco pavimento a commesso marmoreo. Avrà modo di dispiegarsi all’opera un pluricollaudato cantiere, formato da abili ed esperti operai, ovvero gli stessi artigiani-artisti che presero parte alle coeve imprese senesi di rinnovamento architettonico.